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Torneo Doppio Giallo – Finale: Bianchini coglie la sua Rosa nel Giardino dell’Eden

Matteo Bianchini, dopo tre finali smarrite mestamente, schiude i petali del prode Mauro Rosa e si concede, spoglio da ogni pudore, all’amore passionale della gloria sempiterna. Come nel Roman de la Rose – misterioso poema medievale francese – il biondo cavaliere, superati enormi pericoli, trova la forza di cogliere quell’unico fiore in fondo ad un […]

Torneo Doppio Giallo – Finale: Bianchini coglie la sua Rosa nel Giardino dell’Eden

Matteo Bianchini, dopo tre finali smarrite mestamente, schiude i petali del prode Mauro Rosa e si concede, spoglio da ogni pudore, all’amore passionale della gloria sempiterna. Come nel Roman de la Rose – misterioso poema medievale francese – il biondo cavaliere, superati enormi pericoli, trova la forza di cogliere quell’unico fiore in fondo ad un meraviglioso giardino; così – El Blanco – infilza la Lonza dantesca ed innalza la colorita metafora sessuale fino alla soglia paradisiaca d’una catartica realtà. Un’orgia pagana di sensuale felicità si apre dinanzi agli occhi dei vincitori del Doppio Giallo 2016: Matteo Bianchini e Mauro Rosa.

Il giardino è ricoperto di terra rossa e le lucciole obese e pelose volano fuori tempo. Valentino Marini si toglie l’occhiale a specchio e si specchia negli occhi fascinosi del maestro Sorrentino. Sono loro i favoriti: il giovane truentino – re della scivolata folle e del recupero impossibile – ha dimostrato di saperci fare e di avere una sicurezza nei colpi da ben altri palcoscenici; il maestro ascolano – quando ne ha voglia – ha la manina più dolce del Piceno: nei giorni di assoluto silenzio, quando i bimbi dormono e le nonne recitano, chi ha buon orecchio, può sentire chiaramente godere le palline da lui carezzate.

Rosa e Bianchini non partono bene: l’odore pungente della lonza ottunde la loro capacità di concentrazione, ma è solo un fuoco di paglia. Il primo set è un’altalena imperscrutabile fino al 5/4 40/40: un tremolante killer point con doppio fallo dell’esordiente (in una finale) Marini consegna la prima frazione ai gongolanti rivali. 6/4 Bianchini/Rosa.

Il secondo parziale è un saggio freudiano di insicurezze ed ancestrali paure: Mauro Rosa conduce spavaldo il suo team fino al 4/1 palla del 5/1. Poi traballa: nel mentre, Bianchini, trema. La grinta di Marini e la classe di Sorrentino si prendono la scena: la rimonta si concretizza fra lo stupore del pubblico. L’approdo al tie-break dona alla psiche di El Blanco un nuovo turbamento: la sconfitta è segnata. Con un meraviglioso passantino di dritto Sorrentino guida il gruppo al terzo e decisivo set.

Dieci punti, giovane Daniel. Dieci punti per la gloria o per la sconfitta. Dieci punti come dieci anni di vita o come dieci secondi. Tutto in dieci punti.

Bianchini si ritrova dinanzi il fantasma tangibile di Toto Cutugno, e stavolta lo prende a schiaffi. Con la complicità di un Rosa scatenato il parziale del super tie-break è subito scioccante: 8/0 e pratica archiviata. Due i motivi di interesse: una palla molto dubbia sul 4/0 che Rosa non concede agli avversari; e la parziale rimonta fino alle 8/3 d’un Marini mai domo. Ma sul primo match, un dritto terrifico di Bianchini passa l’incolpevole Sorrentino a rete. Il trionfo. L’atteso trionfo si concretizza così.

Le premiazioni finale, con la presenza del presidente Alduino Tommolini, donano dei salami a Sorrentino e Marini (splendido torneo: il futuro è loro); e le agognate lonze a Rosa e Bianchini. Il bacio finale al salume suggella un sogno divenuto realtà. Complimenti a tutti.

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Scritto da: admin

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