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Torneo Vintage – Finale: Eusebi/Vagnoni sul trono di legno massello

DB mi descrive un suo annoso problema alla tibia e nel farlo mi mostra l’omero sinistro. Oggi è giorno di finale, caro DB, devi concentrarti e tentare un pronostico. Il ragazzo borbotta una maledizione e mi guarda come si guarda un pinguino, poi sentenzia: “Vinceranno con irrisoria facilità Consorti e Cannizzaro, troppo irretente la loro […]

Torneo Vintage – Finale: Eusebi/Vagnoni sul trono di legno massello

DB mi descrive un suo annoso problema alla tibia e nel farlo mi mostra l’omero sinistro. Oggi è giorno di finale, caro DB, devi concentrarti e tentare un pronostico. Il ragazzo borbotta una maledizione e mi guarda come si guarda un pinguino, poi sentenzia: “Vinceranno con irrisoria facilità Consorti e Cannizzaro, troppo irretente la loro solidità dinamica”.

Remo Eusebi ha un’espressione nervosa, diversa da quella feroce che lo portò a trionfare nel doppio giallo 2014. Il suo compagno, Peppe Vagnoni, lo rassicura e lo accarezza con morbide parole profumate: praticamente uno shampoo. La coppia si scalda guardando negli occhi gli sfidanti. Elmo Consorti da Martinsicuro è un tipo di poche parole e molti fatti. Alcune vittorie, tanti secondi posti, mai una parola offensiva: un signore, giustamente, d’altri tempi. Marco Cannizzaro da Torino alla bagna càuda preferisce l’arrosticino e sul campo truentino è sempre stato divino.

Il primo set si conclude poco dopo essere iniziato: 6/1 Vagnoni/Eusebi. Il pubblico, sfiduciato, si rilassa e banchetta, acclamando la coppia già data per facile vincitrice. Ma negli occhi antichi e saggi di Consorti si accende il fuoco della rivolta e Cannizzarro lo alimenta con furore. A fuori di lob perpendicolari e torreggianti, di lotte bestiali sotto rete, di recuperi in allungo e di allunghi irrecuperabili l’improbabile duo domina il secondo parziale: 6/2.

Vagnoni pare stupito, Eusebi si scopre fragile. Il terzo set è un dramma senza mezzi termini. Un Consorti assonnato viene tenuto sveglio dai trilli acuti del compagno e dal chiacchiericcio interessato del folto pubblico: si arriva fino ad un incredibile match point, sul 5/4. Cannizzaro alza l’ennesimo pallonetto, stavolta è corto. Vagnoni si prende la scena: mentre alza la racchettina di legno per lo smash, il pubblico già capisce che non sbaglierà. E Peppe non sbaglia. 5/5, 6/5, 6/6, tie break.

Qual è la differenza fra coraggio e incoscienza? Dove inizia la paura e dove termina la follia? Nel tie break non ci si può nascondere: chi tentenna perde. Marco Cannizzaro, inopinatamente, trema. Cinque errori gratuiti del torinese aprono le porte lignee del paradiso vintage alla coppia Eusebi/Vagnoni. Mentre gli angeli intonano un coro celeste, la coppia truentina sorride sorniona: doppia è la soddisfazione quando si vince con merito.

Termina con una finale scoppiettante la prima edizione del torneo vintage. Splendide serate all’insegna del ricordo e dello stupor

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Scritto da: admin

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